Aule
universitarie trasformate in ambienti immersivi, simulazioni cliniche con
manichini intelligenti, applicazioni di telemedicina e progetti di ricerca
basati sull’Intelligenza Artificiale per diagnosi sempre più precoci: sono solo
alcuni dei casi d’uso - già attivi o in fase di avvio - resi possibili
dall’attivazione del primo campus italiano con rete privata ibrida MPN-5G
realizzata dall’Università degli Studi di Palermo e da Fastweb+Vodafone
nell’ambito del progetto europeo “5G 4 A Smart Sicilian Academic Campus”.
L’iniziativa
del valore complessivo di 6,5 milioni di euro è stata presentata il 23 giugno
alla Sala Magna del Complesso Monumentale dello Steri, sede del Rettorato, ed è
aggiudicataria del Connecting Europe Facility dell'Unione Europea, il
principale strumento di finanziamento per infrastrutture strategiche, con un
contributo di 4 milioni.
Sostenuto
dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dalla Regione Siciliana, il
progetto “5G 4 A Smart Sicilian Academic Campus” prevede la realizzazione di
una copertura 5G dedicata nell'area dell’Università degli Studi di Palermo,
incluso il Polo Territoriale di Trapani, e nell’area del Policlinico
Universitario Paolo Giaccone, ospedale universitario e sede della Scuola di
Medicina e Chirurgia.
L’obiettivo
è trasformare - in chiave digitale - l’attività didattica, la ricerca e i
servizi per il territorio grazie all’impiego di tecnologie di rete di ultima
generazione, con vantaggi legati a una velocità di trasmissione dati fino a 100
volte più celere di quella attuale, una riduzione dei consumi energetici e una
latenza da 30 a 50 volte inferiore rispetto a quella disponibile oggi per i
servizi.
Il 5G non è
solo infrastruttura, ma motore di trasformazione dell’esperienza formativa e
dei processi clinico-diagnostici. Già oggi, un centinaio di studenti dei corsi
afferenti a Medicina e Chirurgia; Architettura; Scienze Psicologiche e
Pedagogiche, dell’Esercizio fisico e della Formazione sta sperimentando nuovi
ambienti didattici ibridi che integrano realtà fisica e virtuale.
Nelle aule
“aumentate” - distribuite tra il Campus di viale delle Scienze, e il
Policlinico Universitario P. Giaccone - gli studenti si confrontano con
ricostruzioni tridimensionali interattive di organi anatomici, edifici storici
e modelli educativi, migliorando la comprensione dei contenuti complessi
attraverso l’approccio learning by doing. Ciascuno spazio è dotato di
dispositivi XR e sistema di mirroring (per proiettare l'esperienza a schermo,
facendola fruire a chi non indossa un visore o è connesso da remoto):
È in fase di
realizzazione, inoltre, un Centro di Simulazione Clinica Avanzata, attrezzato
con manichini intelligenti e ambienti immersivi per l’addestramento pratico
degli studenti nel campo delle pratiche cliniche e chirurgiche e per affrontare
scenari di emergenza clinica.
Parallelamente,
la rete 5G privata abiliterà nuove funzionalità in ambito di ricerca
diagnostica grazie alla creazione di una piattaforma cloud per il teleconsulto
medico. Il sistema collegherà in tempo reale un pool di esperti e un algoritmo
di Intelligenza Artificiale, sviluppato dal team di ricerca dell’Università di
Palermo, attualmente in fase di sperimentazione.
"Con
l’attivazione della rete privata 5G - ha sottolineato il rettore
dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri - il nostro Ateneo si
afferma come apripista al livello nazionale nell’integrazione tra
infrastrutture digitali avanzate, ricerca scientifica e innovazione nei modelli
di didattica e dei servizi per il territorio. Essere pionieri in questo ambito
significa non solo adottare tecnologie d’avanguardia, ma soprattutto anticipare
scenari futuri, sperimentando oggi soluzioni che domani potranno diventare
standard per il sistema universitario e sanitario italiano ed europeo. Questo
progetto rafforza la vocazione del nostro Ateneo a essere un laboratorio vivo
di trasformazione digitale al servizio del territorio".
“La
collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo è un esempio di come la
nostra tecnologia di rete possa concretamente abilitare l’innovazione in ambito
sanitario e della formazione. Grazie alle caratteristiche distintive del 5G -
velocità, latenza ridottissima e sicurezza di dati e dispositivi connessi -
docenti e studenti potranno accedere a strumenti immersivi e collaborare in
tempo reale anche da sedi diverse. In ambito scientifico sanitario si aprono
nuove opportunità per la sperimentazione di ricerca e sviluppo di servizi
avanzati di telemedicina supportati dall’intelligenza artificiale. Questa
collaborazione dimostra che, quando università, aziende e istituzioni uniscono
le forze creano un ecosistema capace di realizzare soluzioni con un reale
impatto sulla ricerca, sulla salute, sui territori e sulla vita delle persone”.
Ha dichiarato Alessandro Magnino, Chief Strategy & Transformation Officer
di Fastweb+Vodafone.
"È un
progetto che rafforza il legame tra la nostra Regione e il resto d’Europa.
Questo finanziamento - ha evidenziato Daniela Faraoni, assessore regionale alla
Salute - rappresenta un chiaro segnale di fiducia dell’Unione Europea nei
confronti della Sicilia. La Regione, guidata dal presidente Schifani, si sta
muovendo con grande rapidità verso traguardi ambiziosi dimostrando la capacità
di tenere il passo con i tempi. Nei prossimi anni, il progetto del primo campus
smart con tecnologia 5G sarà oggetto di diverse implementazioni riconosciute
dalla comunità scientifica come iniziative di valore e che consentiranno
molteplici applicazioni, tra queste la presa in carico a distanza del paziente
in ambito dell’assistenza sanitaria”.
“È motivo di
orgoglio per la città - ha detto Roberto Lagalla, sindaco di Palermo - avere
nella nostra Università il primo campus con la dotazione del 5G. Questa
introduzione infrastrutturale porterà a un impulso sui fronti della ricerca e
dell’innovazione che si tradurrà in un beneficio per lo sviluppo del
territorio. L’amministrazione comunale sta puntando molto
sull’infrastrutturazione digitale di Palermo e questa azione sta già portando a
evidenti risultati in termini di attrattività della città, senza dimenticare la
stretta collaborazione tra Comune e Ateneo, rinnovata con un recente protocollo
d’intesa che punta a far diventare Palermo un crocevia dell’innovazione”.
Ad oggi è
stata attivata la copertura 5G outdoor e indoor nel Campus Universitario di
viale delle Scienze e si sta procedendo alla copertura di tutti gli edifici
previsti dal progetto.
L’infrastruttura
di rete privata di cui saranno dotati il Polo Universitario e le sue sedi è già
stata equipaggiata con una Local Core installata presso il Campus, che
garantisce una latenza end-to-end estremamente ridotta e una gestione
efficiente del traffico dati. La rete MPN realizzata è completamente integrata
con la rete mobile pubblica di Vodafone, configurandosi quindi come una MPN
ibrida: questo permette di offrire copertura 5G ad alte prestazioni sia alla
popolazione locale, tramite la rete pubblica, sia all’interno dell’Università
degli Studi di Palermo, con i più elevati standard di sicurezza, segregazione
del traffico e continuità di servizio per le applicazioni didattiche e
sanitarie più avanzate. Il progetto è di importanza strategica sia per
l’università che per il territorio: lo sviluppo di un'infrastruttura di questo
tipo nella regione Siciliana consentirà di abilitare servizi di interesse
generale nei settori dello smart education e dell’assistenza sanitaria,
accelerando la trasformazione digitale anche in altre aree di attività.
Con questo
progetto, l’Università degli Studi di Palermo diventa uno dei primi smart
campus 5G in Europa: un ecosistema digitale avanzato di trasformazione
tecnologica al servizio del territorio.